Polartec-Kometa, Contador: “Licenza Professional? In futuro non posso escluderlo”

Alberto Contador non esclude che la Polartec – Kometa possa un giorno diventare più squadra professionistica. Passato dall’avere una squadra juniores e U23 ad un bel progetto continental, sostanzialmente filiale della Trek – Segafredo, l’ex corridore madrileno vede nel suo progetto un importante potenziale. Pur non volendo affrettare i tempi, lo spagnolo vede il grande interesse nel team che dirige con Ivan Basso e ammette come l’ambizione di crescere ulteriormente ci sia. Nella sua squadra nata inizialmente come fondazione per “sostenere la ricerca e fare prevenzione sull’ictus e altre malattie similari”, c’è anche tanta Italia e ce ne sarà sempre di più.

Dallo staff all’organico, passando per alcuni sponsor, forte è la componente italiana. “Ho corso con Ivan Basso, conosce i ragazzi e sa fare il dirigente – commenta l’ormai leggenda di Pinto a Il Messaggero – Poi, ci sono corridori italiani come Samuele Rubino, Stefano Oldani, Antonio Puppio e Moschetti, ora passato alla Trek-Segafredo […] Sono molto legato al vostro Paese. Ho vinto il Giro nel 2008 e nel 2015″.

Se l’obiettivo primario del team è “ridare al ciclismo , e ai giovani corridori, valori quali sacrificio, lealtà e onestà, che mi hanno aiutato a diventare un grande corridore”, per Contador questo non esclude assolutamente la crescita, pur chiaramente consapevole che servono ben altri mezzi finanziari. “Sarebbe bello ma bisogna avere grandi sponsor per sostenere costi così importanti – conclude – Nei prossimi giorni ne presenteremo altri due italiani che credono nel nostro progetto. Per ora va bene così, ma più in là non posso escluderlo“.

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